Il pulpito della Chiesa Collegiata di Santa Maria ad Amaseno

Il pulpito della Chiesa Collegiata di Santa Maria ad Amaseno

Entrando all’interno dell’austera collegiata la mia attenzione è stata catturata dallo splendido pulpito collocato sotto la terza campata del lato sinistro.

L’utilizzo della fredda pietra calcarea locale, che è caratteristica dei luoghi cistercensi della zona, mi ha affascinato da subito.

Si presenta in modo semplice ed elegante a forma quadrangolare poggiante su  quattro colonne.

Il parapetto è riquadrato da doppi pannelli con cornici ornate di fogliame e dentelli. Gli angoli sono arricchiti da colonnine con motivi a foglie.

Al centro, sorretta da una colonnina ottagonale, vi è una fiera aquila reale con le ali alzate a guisa di leggio e  fra gli artigli tiene la sua preda, un montone.

 

Il simbolismo dell’aquila deriva dalla credenza che quest’uccello regale  fosse in grado di fissare lo sguardo nel sole, da cui l’idea che al cristiano è concesso nel leggere la Bibbia, di fissare così lo sguardo alla rivelazione della Parola. L’aquila è il simbolo usato per rappresentare San Giovanni evangelista.

 

 

 

 

 

 

 

Spicca su tutto il complesso una decorazione del fogliame molto ricca e di pregevole fattura.

Con foglie di acanto, palme, rose, gigli, rami di quercia con ghiande, ma anche di motivi fito-zoo-antropomorfi.

Quattro coppie di uccelli disposti uno di fronte all’altro, quattro figure a mezzo busto che fungono da telamoni,

 

 Questa meravigliosa opera fu eseguita ad aprile del 1291 da Pietro Gullimari di Priverno con l’aiuto dei suoi figli Morisio e Giacomo, come si evince da una scritta.

 

Infatti sul lato sinistro  si trova :

« AVE MARIA GRATIA PLENA I(n) NO(m)I(n)NE D(omi)NI. AM(en). AN(n)O NAT(ivitatis) EJUSD(em) MCCLXXXXI INDICT(ione) III M(en)SE APR(i)L(is) PONT(ificatus) D(omi)NI NICOL(ai) P(a)PE IIII AN(no) IIII OPUS HUJUS ECCL(esi)AE ET ISTIUS PULPITI CO(m)PLETU(m) FUIT P(er) MAGISTROS PETRU(m) GULLIMARI DE PIPERNO ET MORISIU(um) AC JACOB(um) FILIOS EJUS. QUORUM ANIMAE REQUIESCANT IN PACE. AM(en)».

 

 

 

 

 

BIbliografia essenziale:

  • P.Enrico Giannetta, le chiese di Amaseno, Storia e Arte, Frosinone 1987

Pubblicato da conoscerepertutelare

L’accesa passione per la ricerca, per la storia, per l’andare a fondo su determinati temi e l’amore per la sua città ha influenzato fino ad ora le numerose pubblicazioni della scrittrice Sonia Testa. In effetti, la ricostruzione di cicli pittorici, attraverso solerti e tenaci indagini d’archivio è per la studiosa una vera e propria vocazione. Dalla sua costanza e curiosità sono scaturite notizie importanti e soprattutto inedite, che hanno contribuito a fare luce su questioni irrisolte da anni. Studi che hanno ad esempio contribuito a dare una paternità legittima ad alcune opere erroneamente attribuite ad autori che non potevano materialmente (perché già scomparsi) averle eseguite. Hanno dato datazioni corrette a opere che per anni erano state datate erroneamente. Hanno dato letture corrette ad affreschi che nessuno prima aveva letto accuratamente. Hanno anche contribuito a tracciare biografie di artisti poco noti al pubblico. Per, Sonia Testa, lo studio e la ricerca sono sempre stati due perni importanti nella propria vita e per questo è stata spesso definita da alcuni “topo d’archivio”. Inoltre i suoi studi sono sempre stati corredati dalla divulgazione delle scoperte fatte in un linguaggio semplice, schietto, chiaro, privo di termini obsoleti e desueti. Ma con toni frizzanti e rivolti soprattutto a fare conoscere. Perché uno degli scopi primari di queste pubblicazioni è proprio quello di far scoprire il patrimonio storico artistico di Sermoneta affinché possa essere protetto, valorizzato e tutelato. Lo slogan abbracciato dalla studiosa da diversi anni è proprio questo: conoscere per tutelare!