La cappella Caetani è ubicata nella chiesa di San Giuseppe, sul lato destro ed è stata commissionata, nel 1550, da Bonifacio Caetani (1514-1574) al pittore sermonetano Girolamo Siciolante (1521-1575).
A sottolinearne la committenza vi è lo stemma della famiglia, sorretto da due angeli, che sovrasta la finta intelaiatura marmorea. Sulla questione della committenza e della paternità artistica della cappella bisogna sottolineare che non vi è una adeguata documentazione archivistica al riguardo. Le fonti letterarie del passato non ci aiutano molto, ad esempio quella cinquecentesca di Giorgio Vasari, nel tracciare la biografia del Siciolante non parla minimamente della cappella Caetani di Sermoneta. Il primo autore che ne iniziò a parlarne fu proprio lo storico sermonetano del Settecento Pietro Pantanelli:
<< L’altra è tutta dipinta a fresco, e fu opera bellissima del nostro Girolamo Siciolante, e forse delle megliori uscite del suo pennello. Sono i quadri tanto bene divisi, di lavoro si diligente e vago, e di disegno così esatto, che da molti professori è stata giudicata opera di Perin del Vaga, di cui appunto fu egli discepolo(…). Sopra l’arco vi sono l’insegne de’ signori Caetani con due putti e due profeti (…)>>.
Fondamentale è stato anche lo studio accurato di John Hunter[1], che fece chiarezza su molti aspetti della vita dell’artista e sulle sue opere: <<Non ci sono documenti a comprovare l’identità del committente, ma è legittimo supporre che fosse Bonifacio Caetani. Siciolante rispose a Bonifacio nel 1549 in merito a un invito a recarsi a Sermoneta>>.
Inoltre lo studioso Hunter sottolinea come il 1550 sia un periodo molto propizio e di forte ascesa politico economica per la famiglia Caetani. Infatti, all’incirca in questo periodo, 1550, Bonifacio entrò al servizio del re di Francia, Enrico II, con il grado di capitano. Quindi, l’importanza del ruolo ottenuto dal Caetani e la relativa agiatezza economica che ne derivava, poteva plausibilmente essere la molla per commissionare questa cappella di famiglia strutturandola in base alle decorazioni che venivano fatte a Roma.
Il Siciolante, tra l’altro avendo lavorato con Perin del Vaga, uno dei pittori molto in voga nell’Urbe, era sicuramente un pennello molto qualificato. Questo aspetto verrà poi ripreso più avanti in modo più dettagliato e in luce anche della nuova lettura fatta dalla scrivente agli affreschi della cappella.
By Sonia Testa
[1] John Hunter, Girolamo Siciolante pittore da Sermoneta (1521-1575), Fondazione Camillo Caetani Roma, L’Erma di Bretschneider, 1996 pp. 193-195.