Raimondo Giarrè, l’Immacolata Concezione, disegno a penna, 1857

Il disegno a penna eseguito da Raimondo Giarrè  è oggi conservato all’interno del Museo White e fa parte del Fondo Storico dell’Abbazia di Valvisciolo. L’artista ha elaborato un’ immagine delicata e fine realizzata con tratti decisi, esperti e puliti. Eseguito proprGiarr_Immacolataio tre anni dopo la proclamazione del dogma sull’Immacolata Concezione è giunto a noi probabilmente per donazione di Pio IX che venne in visita all’Abbazia di Valvisciolo per ben due volte, nel 1863 e nel 1865.

Maria è la “Tota pulchra”, poiché  è la “Tutta pura”. Un elemento fisico è puro quando non presenta scorie di altri materiali e una persona è pura quando non è contaminata dal peccato. Fu appunto il Beato Pio IX l’otto dicembre 1854 a proclamare definitivamente il dogma dell’Immacolata Concezione. Una disputa sulla concezione di Maria che da secoli divideva gli uomini. Nella bolla, “Ineffabilis Deus”, il pontefice sanciva come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Il dogma riguarda dunque  il peccato originale e solo Maria ne fu esente, fu la dimora senza peccato per Cristo: << e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli>>.

L’artista ha posto Maria su di un globo, raffigurandola come la donna dell’Apocalisse in quanto è posta sulla falce di luna e circondata ai lati da testine di cherubini. Il viscido e tortuoso animale che si trova proprio ai piedi di Maria, ha la lunga coda attorcigliata alla mezza luna e tiene un pomo in bocca. Ovviamente la mela è posta dall’artista a simboleggiare il peccato originale.  L’immagine di Giarrè si caratterizza per la dolcezza del viso e per l’eleganza della raffigurazione ottenuta attraverso una raffinata gamma chiaroscurale. Maria è posta elegantemente in posa, ammantata da un grosso e ricercato mantello, che attraverso sapienti panneggi rende slancio e raffinatezza alla figura stessa. Sulla testa, tra i capelli ha posizionate le dodici stelle mentre  un’aureola di sole intorno alla quale si legge: ” Regina Sine Labe Originali  Concepta” ovvero “Regina concepita senza Peccato Originale”.

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Bibliografia :

-Giovanni Morello, Vincenzo Francia, Roberto Fusco, Una donna vestita di sole, l’Immacolata Concezione nelle opere dei grandi maestri, Catalogo della mostra Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno 11 febbraio- 13 maggio 2005,  Federico Motta Editore

-Sonia Testa, Abbazia di Valvisciolo, Vallis lusciniae, Ars et Historia, Pontinia, 2007.

Pubblicato da conoscerepertutelare

L’accesa passione per la ricerca, per la storia, per l’andare a fondo su determinati temi e l’amore per la sua città ha influenzato fino ad ora le numerose pubblicazioni della scrittrice Sonia Testa. In effetti, la ricostruzione di cicli pittorici, attraverso solerti e tenaci indagini d’archivio è per la studiosa una vera e propria vocazione. Dalla sua costanza e curiosità sono scaturite notizie importanti e soprattutto inedite, che hanno contribuito a fare luce su questioni irrisolte da anni. Studi che hanno ad esempio contribuito a dare una paternità legittima ad alcune opere erroneamente attribuite ad autori che non potevano materialmente (perché già scomparsi) averle eseguite. Hanno dato datazioni corrette a opere che per anni erano state datate erroneamente. Hanno dato letture corrette ad affreschi che nessuno prima aveva letto accuratamente. Hanno anche contribuito a tracciare biografie di artisti poco noti al pubblico. Per, Sonia Testa, lo studio e la ricerca sono sempre stati due perni importanti nella propria vita e per questo è stata spesso definita da alcuni “topo d’archivio”. Inoltre i suoi studi sono sempre stati corredati dalla divulgazione delle scoperte fatte in un linguaggio semplice, schietto, chiaro, privo di termini obsoleti e desueti. Ma con toni frizzanti e rivolti soprattutto a fare conoscere. Perché uno degli scopi primari di queste pubblicazioni è proprio quello di far scoprire il patrimonio storico artistico di Sermoneta affinché possa essere protetto, valorizzato e tutelato. Lo slogan abbracciato dalla studiosa da diversi anni è proprio questo: conoscere per tutelare!